Ed è proprio Londra che il settimanale americano Time elegge nell'aprile 1966 metropoli del decennio: London: «the swinging city».
La città che si muove, la città europea dove si concentrano, si comprimono, si sovrappongono il maggior numero di novità, dal teatro al cinema, dalla musica alla moda, dall'architettura al modo di vestire, nutrirsi, fare l'amore, insomma un modo di vivere, uno «stile».
Corrado Augias “I segreti di Londra”
Il perché ho scelto Swinging London come nome del mio blog? Non è certo difficile da capire.
Chi ha avuto o avrà la fortuna di avvicinarsi alla cultura degli anni '60 non potrà non rimanerne affascinato, colpito e perché no divertito da quel fervore. Si tratta di giovani ragazzi e ragazze che in modi assai bizzarri e diversi hanno combattuto per i loro diritti, per la libertà, per noi.
Ho cominciato a studiare e approfondire questa grandiosa parte di Storia per la mia tesi specialistica e proprio grazie a questo lavoro di continua ricerca ho potuto capire di che tipo di rivoluzione si trattava. Così diversa dalle precedenti ma certo non meno importante.
Non preoccupatevi non vi farò adesso una lezione di Storia, ma per capire la Londra di adesso non si può prescindere dal suo recente passato.
Con il termine “Swinging London” si definisce genericamente quell'insieme di tendenze culturali che si svilupparono nella Londra di metà anni Sessanta. Uno dei catalizzatori di questo fenomeno fu il recupero dell'economia inglese dopo il periodo di austerità e razionamenti del dopoguerra, che durò per gran parte degli anni cinquanta.
Le novità abbracciarono per lo più la musica pop, il cinema, le arti e la moda.
La cosiddetta “Invasione Britannica”, musicalmente parlando, si riferisce proprio agli artisti che caratterizzarono questo decennio: i Beatles e i loro “cugini” trasgressivi “Rolling Stones”.
Eroina indiscussa della moda, Mary Quant, stilista inglese e inventrice della minigonna, che lancerà facendola indossare a una parrucchiera di 17 anni, Leslie Hornby detta Twiggy (grissino), antesignana delle top model-teen ager.
"Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada"
È vero, il passato è passato e non si può certo tornare indietro, ma Londra è la città dove tutto è possibile quindi se volete fare anche voi un salto nei grandi anni '60 la vostra meta non potrà che essere Carnaby Street.
Carnaby è ancora oggi il centro dello shopping. Con oltre cinquanta boutique indipendenti che in questo mezzo secolo hanno resistito all'assalto dei grandi marchi. Ad esempio, si possono acquistare magliette e giubbotti da Ben Sherman al civico 50, i jeans di Pepe al 26, le scarpe da Sherry's al 24 dell'adiacente Ganton Street che si sposano perfettamente con i nuovi store ove sono esposte le creazioni dei giovani fashion designer di Londra, dagli accessori di Ollie & Nic al 20 di Foubert's Place alle t-shirt "grafiche" in edizione limitata che Super Superficial vende tre porte prima.
Questa zona è amata anche dai punk che affollano l'atelier dell'italo inglese Rocky Manzilli, lo Year Zero London al 37 dell'adiacente Beak steeet, un arcobaleno di colori.
Un consiglio? Infilatevi un paio di pantaloni a zampa, qualche accessorio floreale oppure la classica minigonna e andate. Il resto sarà una continua scoperta...
Enjoy!
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