Viaggiare in metropolitana non sempre è comodo e piacevole, soprattutto per una persona come me. L'idea si essere chissà quanti metri sotto terra circondata da migliaia di persone che freneticamente si muovono in qualsiasi direzione, tipo formicaio, non è che mi renda poi molto tranquilla.
Comunque passato lo shock iniziale ho capito che in metro si possono fare incontri veramente interessanti. Ogni mattina nella stazione di Bank proprio di fronte all'entrata della Northern Line, c'è un suonatore ambulante che con il suo sax allieta noi viaggiatori frettolosi.
Fermarmi ad ascoltarlo per qualche secondo è diventato ormai il rito mattutino!
E la cosa interessante è che questi artisti ormai sono parte integrante del sistema metropolitano, non solo si può dire che ogni stazione ha il suo musicista “di fiducia” ma dal 2003 la London Underground ha anche deciso di regolarizzare la loro attività con tanto di licenza e obbligo di suonare a tema. Ogni artista avrà una regolare licenza, un tesserino di identificazione, e determinate ore e zone per suonare in ben 12 stazioni metro.
Da sempre la metropolitana è crocevia di culture, razze e per questo è diventato un luogo fondamentale per lo sviluppo di varie pratiche artistiche, prima fra tutte la musica ma da qualche anno il Regno Unito ha deciso di incentivare anche l'arte e la poesia.
I due progetti Art on the Underground e Poems on the Underground sono un punto di partenza per artisti che hanno voglia di farsi conoscere, sono un'opportunità per far conoscere l'arte e infine sono la dimostrazione che: “Di nuovo al mondo non c'è nulla o pochissimo, l'importante è la posizione diversa e nuova in cui un artista si trova a considerare e a vedere le cose della cosiddetta natura e le opere che lo hanno proceduto o interessato (Giorgio Morandi)”.
Se vi capita perciò di passare per Londra, in qualche stazione, fate come me: fermatevi ad ascoltare, fermatevi ad osservare...
Loving the rituals that keep men close,
Nature created means for friends apart:
pen, paper, ink, the alphabet,
signs for the distant and disconsolate heart.
Palladas (4th century AD)
Nessun commento:
Posta un commento