Mentre guardavo il French Open questo pomeriggio Nadal contro Ferrer mi è venuta in mente la bizzarra avventura di un anno fa che ha messo a durissima prova la mia già precaria pazienza: il torneo di Wimbledon.
Per chi non lo
sapesse Wimbledon, oltre che un quartiere della periferia di Londra, è anche il
terzo torneo dei Grandi Slam preceduto dall’Australian Open, dal Roland Garros
e seguito dagli US Open.
Questo torneo è l’unico del Grande Slam ad essere
giocato sull’erba, si tiene tra giugno e luglio ed è il più antico e
prestigioso evento del Tennis mondiale.
-Wimbledon: Centre Court- |
Pensate che il primo evento si tenne nei pressi
di Worple Road nel 1877 dove si
giocò solamente un singolo maschile. Nel 1884 l'All England
Club aggiunse il singolare femminile e il doppio maschile. Il doppio
femminile e quello misto vennero aggiunti solo nel 1913. Nel 1922 si inaugurò la nuova sede del tennis club in
Church Road e fu re Giorgio a battezzare la nuova ‘corte’.
Bisogna
sottolineare che il tennis di allora non era giocato da professionisti ed il
professionismo arrivò nel 1947 con la figura di Jack Kramer. Egli infatti
inaugurò la stagione dei professionisti formando la prima troupe di
giocatori stipendiati che giravano il mondo giocando tornei di esibizione.
Il personaggio di cui però mi piace
raccontare parlando di Wimbledon è dell’americana Billie Jean King, una femminista
e giocatrice straordinaria, sicuramente il personaggio più importante degli
anni ’70 nel campo del tennis. Fu lei che favorì l’emancipazione femminile nel
tennis, fondò l’associazione delle tenniste e fu alla guida del movimento
Woman’s Lib. Sul campo realizzò il record di titoli, 20 tra singolo e doppio.
-Billie Jeane King, Wimbledon champion- |
Il tennis si sa è sempre stato uno sport maschilista
specialmente agli inizi, negli ultimi anni si è cercato comunque di attenuare
le differenze. I compensi del torneo di Wimbledon sono adesso gli stessi per
uomini e donne e questo è già un piccolo traguardo.
Ci sono alcune
curiosità del torneo di Wimbledon che vorrei condividere con voi in caso non ne
siate già al corrente:
- E’ stato fatto un film nel 2004 intitolato “Wimbledon”, ambientato proprio all'All England Club. Il protagonista è Peter Colt (interpretato da Paul Bettany), un tennista inglese al tramonto della carrier che riesce nell'impresa di vincere il torneo. Il film prende spunto dalla storia di Goran Ivanisevic. Le scene di gioco hanno avuto come consulente Pat Cash, mentre John McEnroe e Chris Evert compaiono come commentatori. Il film ha riscontrato poco successo di critica e pubblico, le scene di tennis sono veramente poco realistiche e il risultato generale è quello di un film mediocre.
- I colori ‘ufficiali’ di Wimbledon sono il verde e il viola, le giocatrici vengono sempre chiamate con l’appellativo di Miss o Mrs, mentre gli uomini sono semplicemente chiamati per cognome. Per partecipare al torneo i giocatori devono vestire rigorosamente di bianco. Il torneo inizia sempre sei settimane prima del primo lunedì di agosto e tradizionalmente non si gioca durante la “middle Sunday” anche se il maltempo ha costretto a giocare in quel giorno per tre volte nella storia del campionato.
- Tradizionalmente, i giocatori dovevano inchinarsi davanti ai membri della Famiglia Reale seduti nel Royal Box nel momento in cui entravano o uscivano dal Centre Court. Nel 2003, tuttavia, il presidente della All England Club, Sua Altezza Reale il Duca di Kent, ha deciso di interrompere la tradizione. Ora, i giocatori sono tenuti ad inchinarsi solo se Sua Maestà la Regina o il Principe di Galles sono presenti.
Le tradizioni sono dure a morire…Soprattutto per gli inglesi.
Come al solito mi sono divulgata troppo nei dettagli e non
sono arrivata al cuore del post di oggi cioè la mia esperienza a Wimbledon,
ovviamente come spettatrice. Una ragione in più per continuare a seguirmi…
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