«Sono molto orgoglioso che i tifosi cantino ancora il mio nome allo stadio, ma ho paura che un domani loro si fermino. Ho paura perché lo amo. E ogni cosa che ami, hai paura di perderla»
Questa frase è di Eric Cantona, ex giocatore di calcio e stella del Manchester United. Una dichiarazione d'amore ai sui ex tifosi, alla sua ex squadra.
E lo capisco perché provo anche io la stessa cosa, lo stesso affetto.
Si sono una devota di questo grande Club. Non mi definisco semplicemente una tifosa perché la concezione del "tifoso" che ormai abbiamo in Italia non mi rispecchia e soprattutto non la condivido.
Perciò si, sono una persona che ama la propria squadra con tutta se stessa, la amo quando vince, piango quando perde, grido quando fa cose straordinarie e sorrido quando mi stupisce, ma soprattutto la rispetto. L'amore è questo, no?
Mi sono avvicinata a questa realtà da bambina, crescendo ho imparato quanto sia importante e sana la cultura inglese per il calcio e per lo sport in generale. Un'educazione sportiva che comincia da bambini, lo vedo ogni fine settimana qui nel parco di fronte casa dove molte squadre di piccoli calciatori vengono a divertirsi e allenarsi.
Per le grandi squadre di calcio, a partire dalle serie inferiori fino alla premier, i valori restano gli stessi: rispetto per lo sport, rispetto per l'avversario e rispetto per i propri tifosi.
Potrebbero sembrare concetti ovvi ma non è così, anche l'Inghilterra ha avuto i suoi problemi negli anni '80, probabilmente legati più alla politica che al calcio di per se, comunque per questo ha pagato e cosa ancora più importante ha imparato.
HANNO IMPARATO! Mi piace ripeterlo perché adesso sono addirittura diventati il modello da seguire. Non è strano?! NO, un popolo coraggioso impara sempre dai propri errori.
Chiunque si è avvicinato al calcio inglese ne è rimasto profondamente colpito, sia da giocatore sia da spettatore. Per conoscere davvero bisogna testare in prima persona, osservare e poi capire; io l'ho fatto e lo sto facendo ancora!
Mio padre mi dice sempre: "il calcio è lo specchio di un Paese, della sua società!" e in realtà è proprio così, il calcio è piccola cosa rispetto ai mille problemi che un paese può avere, ma se non si parte dalle piccole cose come si fa ad arrivare a quelle più grandi?! Poi, secondo me, la crescita interiore e la cultura dovrebbero sempre partire dal basso perché solo così possono sempre accrescere.
Mi chiedo allora: che popolo siamo noi italiani?
Tutto scivola via, niente sembra avere troppa importanza o essere abbastanza grave da sconvolgerci. La politica, la crisi economica, il lavoro, il calcio, tutto è sotto controllo, tutto va bene. Rimango ogni giorno sempre più basita dall'ignoranza e dall'indifferenza della classe dirigente, mi vergogno delle persone che mi rappresentano, e soprattutto è ora di dirlo a voce alta: l'Italia è in CRISI!
Ma in fondo che cosa posso aspettarmi?! Siamo un popolo così e ognuno ha quello che si merita.
Nel calcio? Bhè, non ce la passiamo sicuramente meglio! Gli stadi sono pericolosi e senza reali controlli, le società forti economicamente non permettono alle "piccole" di crescere, la classe arbitrale è sucube dei presidenti, le televisioni processano e condannano tutti e per finire i tifosi/teppisti hanno più voce in capitolo degli allenatori. Non credete che sia davvero assurdo?
Io si. Ed è per questo che mi sto guardando intorno per vedere che cosa pensano i nostri concittadini europei, un ultimo esempio? Il capitano del Milan Gennaro Gattuso la scorsa settimana durante la partita di Champion's League ha avuto la brillante idea (scattata da un momento di intelligenza e sportività!) di mettere le mani addosso al vice allenatore del Tottenham. In Italia è un eroe, volete sapere che cosa ne pensano qui? L'hanno definito un capitano indegno. Volete sapere che cosa ne pensa la UEFA? 5 giornate di squalifica.
Ma in Italia è un CAPITANO da cui prendere esempio.
L'Italia è fortunatamente il "caso raro" e se esistessero giornalisti seri, con un briciolo di dignità, insomma non servi, probabilmente direbbero le mie stesse cose. Purtroppo viviamo in un Paese anestetizzato, controllato da persone malate che non fanno di certo gli interessi dell'Italia, anzi vogliono farci crescere nell'ignoranza.
E' ora di svegliarsi perché alla fine il conto da pagare arriva sempre!
Ecco perché tifo e amo il calcio inglese...Perché è passione vera e sincera, perché non ho paura ad andare allo stadio, perché c'è rispetto e uguali diritti per tutti i club, perché combattono sempre, perché mi emoziono quando vedo quei bambini allo stadio che gridano come pazzi dalla gioia. Questo è tifo!
E lo United?...è storia, è leggenda...Quale altra squadra gioca nel "Teatro dei Sogni"?
Riflettiamo...
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