mercoledì 9 novembre 2011

E' arrivato Leonardo Da Vinci

Leonardo da Vinci: Painter at the court of Milan” è il titolo della mostra ospitata dalla National Gallery da oggi 9 novembre 2011 fino al 5 febbraio 2012.
Si tratta della prima esposizione dedicata interamente al Leonardo pittore e più precisamente ai suoi studi sulla forma umana finalizzati alla perfezione pittorica. “Court of Milan” perché i lavori esposti si riferiscono proprio al periodo in cui Leonardo operava alla corte di Ludovico Sforza, duca di Milano, dal 1482 al 1499.
Per questo evento speciale sarà limitato il numero degli ingressi: solo 180 persone ogni mezz'ora. Speriamo di non dover aspettare troppo anche se ne varrà assolutamente la pena.
Prossimamente vi racconterò questa mia esperienza...A presto!
Per qualsiasi informazione:

domenica 6 novembre 2011

‘Oh Christ, I’ve got a right job here...’ Sir. Alex Ferguson 8 Novembre 1986

“A friend, mentor, an inspiration — it's everything. It's hard to believe that gaffer of all those years ago has gone on to the greatness he's achieved.
It's phenomenal, outrageous, what he's done. He's a born leader and his drive, even in adverse moments over the years, just ploughs through everything. He's the juggernaut of world football.
Alex Ferguson told me: I’m proud of you, kid”
Alex McLeish  
Aberdeen  1978-1986
“All I will say is that I think Ferguson will stay as the manager, after that, there will be more problems. Today, he is like Gandhi on the game side. With Manchester, I prefer to say, to think, to realise that Ferguson is a kind of genius. He had so many different generations of players now.
He’s 70 later this year and works with players 18 years old, but adapts himself to all generations”
Eric Cantona  


“He told us to remember what had got us to this place — the togetherness, the hard work the determination and character. There is no other manager who will come close to what he has done. He taught me a lot about seizing the moment.
That night we might have left it late but we seized the moment and thank goodness we didn't have to walk past that trophy without touching it”
Dwight Yorke  
Finale Champions League 1999
“It's not enough just to be a great player when you want to play for him. He puts you in the side because he has confidence in you as a player and because you have character.
That's exactly how he was and that's exactly how he still is. That's how he has been over the years and that's why he's been so successful.
He wanted to kill me at times, I'm sure. But he was a father figure to me and he was also the man who gave me the chance of playing for my dream club.
I have still got the picture in my house. It's one of my favourite pictures - me kind of leaning down signing the paper that was my first contract at United with him next to me. That is my best memory of Sir Alex”
David Beckham  

“...He was the perfect manager for me” Roy Keane

“Sir Alex is the man who can make or break you” Gary neville

“I was lucky Sir Alex Ferguson didn't get rid of me” Paul Scholes
Giovani 1992
“Sir Alex is a unique manager in the history of Manchester United.
Sir Alex is a unique manager in the history of English football and Sir Alex is a unique manager in the history of European football"
I really wish he stays in the job with the same happiness and ambition for many, many more years” 
 Jose Mourinho  

“He’s a genius. The number of times when you think he’s gone a bridge too far. Who would have said what the team would be now at the beginning of the season? But he’s done it. He’s not afraid to do it. Even when people thought players were too young, he didn’t. Cleverley’s come in and all the young lads have started to blossom. He just talks to them and they listen”
Sir. Bobby Charlton

GRAZIE ALEX...

venerdì 4 novembre 2011

Liguria: che cosa sta succedendo?

È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l'argilla pulita,
s'avvivano di pampini al sole.
È gigante l'ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s'alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell'arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all'onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.

(Vincenzo Cardarelli, Poesie, 1936)

“L'origine di tutti i peccati è il senso d'inferiorità” Cesare Pavese

Credo sia giunto il momento di sfatare un luogo comune del calcio.
Mi è capitato molto spesso purtroppo di leggere, e anche su testate di tutto rispetto (probabilmente non posso dire lo stesso dei giornalisti in questione), che la Nazionale di calcio dei Tre Leoni non partecipasse alle competizioni mondiali perché sentendosi superiori per aver inventato il gioco del calcio, non volessero mescolarsi con le altre nazioni (inferiori).
Verificato il fatto che per alcune persone parlare senza conoscere è la regola costante della comunicazione, e cosa ancora più triste, ci ribadiscono allo sfinimento quei concetti che preferiremmo tenessero per loro. 
Oggi anche io dico la mia rispondendo alla domanda: Perché la Nazionale inglese non partecipò a ben tre edizioni del campionato del mondo?
L'origine del problema stava nell'attrito tra la FA (Football Association), l'organo di governo del calcio in Inghilterra, e la FIFA (International Federation of Association Football ), responsabile invece dell' organizzazione e gestione dei tornei di calcio più importanti a livello internazionale.
Attrito perché? La FA entrò a far parte della FIFA nei primi anni di vita della federazione internazionale intorno al 1906 e tuttavia ne uscì nella seconda metà degli anni Venti (1928) a causa di molte divergenze con i vertici soprattutto francesi dell'associazione.
Tra i principali motivi di attrito vi era proprio l'idea della FIFA di voler organizzare un campionato del Mondo di Calcio, questo secondo la FA avrebbe oscurato l'Home Championship e messo in crisi inoltre il sistema di amichevoli di lusso gestito proprio dalla potente federazione.
Vi erano inoltre abissali differenze di vedute sull'introduzione del professionismo nel gioco del calcio, tra l'altro fenomeno già ampiamente consolidatosi nel Regno Unito, ma visto ancora con sospetto dalla dirigenza mondiale che aveva ancora una visione più buonista dello sport:
"L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene" Pierre de Frédy, barone di Coubertin
Perciò la nazionale dei Tre Leoni, “rappresentata” dalla FA, non partecipò alle prime tre edizioni dei mondiali di calcio come segno di distacco dalla FIFA (1930-1934-1938), non per manie di onnipotenza o superiorità della razza. A rappresentare al meglio questi ideali c'erano già la Germania di Hitler e l'Italia di Mussolini.
Si mantennero in vigore comunque le cosidette amichevoli di lusso contro le squadre più forti di allora, non per superbia ma per la voglia di battersi contro i migliori, sempre.
Possiamo quindi smetterla con i soliti luoghi comuni e magari cominciare a fare informazione come dovrebbe essere fatta: con le palle!
"Mi piacciono gli italiani, vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra..." Winston Churchill  

mercoledì 2 novembre 2011

Love words

My love is as a fever, longing still

For that which longer nurseth the disease,
Feeding on that which doth preserve the ill,
Th’uncertain sickly appetite to please.
My reason, the physician to my love,
Angry that his prescriptions are not kept,
Hath left me, and I, desperate, now approve
Desire is death, which physic did except.
Past cure I am, now reason is past care,
And frantic mad with evermore unrest;
My thoughts and my discourse as madmen's are,
At random from the truth vainly expressed:
For I have sworn thee fair, and thought thee bright,
Who art as black as hell, as dark as night.

(Sonetto 147 – W. Shakespeare)