domenica 26 giugno 2011

alla scoperta della Sardegna

L'arrivo dell'estate (si è arrivata anche a Londra!) mi fa pensare a quella stupenda terra che per molte estati mi ha ospitata: la Sardegna. Quest'anno passerò la mia prima estate “in continente” e anche se non si tratta dell'Italia ma del Regno Unito questo fatto, oltre a un po' di nostalgia, mi sta facendo pensare a quante cose sono cambiate nella mia vita, quante persone ho perso o sono lontane, a come sono diversa io da qualche tempo fa.
Quello che manca è troppo distante da qui...
«Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo. La Sardegna è un'altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa»
-Tratto da “Sea and Sardinia” di David H. Lawrence-
La frase sopra citata l'ho trovata nel primo libro che ho letto appena arrivata a Londra; il racconto delle bellezze, del mare e della vita di una Regione che a me personalmente ha lasciata senza fiato. Non solo per i suoi colori contrastanti tra mare e campagna, neanche per la sua cucina dai sapori e odori particolari o per i suoi vini e distillati, per le sue numerose e radicate tradizioni o per la Lingua. Sono le persone a rendere speciale questo angolo di paradiso ed è per questa ragione che ogni volta la saluto a malincuore.
Per questa ragione oggi voglio dedicare questa pagina al paesino che ho nel cuore, e perché no farlo conoscere a tutti quelli che avranno voglia di leggere questo post.
SAGAMA
Ricordo ancora molto bene la prima volta che sono arrivata a Sagama (oltre al Cartello Stradale impallinato), la sensazione iniziale di smarrimento/isolamento è svanita quasi subito, lasciando spazio alla curiosità.
Questo piccolo comune della Planargia conta all'incirca 200 abitanti, è insediato al centro di una “conca naturale” formatasi tra due colline. La via principale Corso Vittorio Emanuele III attraversa orizzontalmente tutto il Paese, ad essa sono collegate le vie interne, tutte in ciottolato e delimitate dalle tipiche abitazioni a volte disabitate a volte fatiscenti. La vita di paese si svolge nella piazzetta centrale “Sa Piedade” (La Pietà) dove un tempo si organizzavano le feste paesane e adesso sede di un mercato ambulante.
All'entrata del paese, sulla sinistra, si può vedere un nuraghe1 “Muristene” in ottime condizioni, e più avanti nella parte bassa incontriamo la bellissima chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo edificata nel 1604 da maestranze sassaresi, mentre nella parte alta invece si trova la cinquecentesca chiesa di Santa Croce.
-Chiesa San Gabriele Arcangelo-
Più modeste ma di certo non meno “preziose” sono la chiesa del Carmine, nascosta tra le case, e quella campestre di San Michele.
Caratteristica di molti paesini della zone sono i cosiddetti murales, raffigurano solitamente scene di vita quotidiana e della tradizione e oltre a Sagama possiamo ammirarli a Flussio, Tinnura e Suni.
-Murales-
Poco distante dal centro molte colline ospitano numerosi vigneti e nel periodo della vendemmia tutto si anima di una frizzante frenesia che arriva fino alle cantine delle case.
I greggi di pecore non mancano, le vedi a passeggiare nella campagna che circonda tutto il paese, le incontri lungo la strada con il cane pastore ma soprattutto le senti con i loro campanacci.
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi”
-Sant'Agostino-
In queste piccole realtà la vita è tranquilla ma non per questo più facile, tutto è distante dalla frenesia della città, i bambini crescono nella semplicità e gli anziani si godono il meritato riposo.
La gioventù per scelte di vita solitamente lascia il paese alla ricerca di un futuro e tornare di tanto in tanto è un piacere...
Chiunque abbia voglia di andare alla ricerca di luoghi curiosi e affascinanti credo che Sagama possa essere il posto giusto.

1 I nuraghes o nuraghi con plurale italianizzato - sono delle torri in pietra di forma tronco conica risalenti al II millennio a. C. circa, ampiamente diffusi in tutto il territorio della Sardegna. I nuraghi furono il centro della vita sociale degli antichi Sardi, detta appunto civiltà nuragica. Unici nel loro genere, costituiscono i monumenti megalitici più grandi e meglio conservati che si possano trovare oggi in Europa e sono unanimemente considerati come il simbolo più noto della Sardegna. 

Il Pesto di Elina

Ingredienti della Tradizione
-Foglie di Basilico
-Olio extra vergine di Oliva
-Pinoli
-Parmigiano reggiano
-Formaggio pecorino
-Aglio
-Sale

-Elina's Italian Pesto-
Ricetta Alternativa*
-Foglie di Basilico
-Nocciole
-Olio extra vergine di Oliva
-Formaggio pecorino romano
-Sale

* e con Alternativa NON intendo certo l'eccesso di estro in cucina ma la carenza totale di materie prime!
Ovviamente il vero pesto dovrebbe essere preparato al momento e rigorosamente con mortaio di marmo e pestello di legno. Io non essendo in possesso neppure di tale strumentazione mi sono affidata ad un comunissimo minipimer ma devo dire che il risultato, tutto sommato, è stato positivo.
E poi che cosa avrei potuto fare altrimenti? Trovare un “Pesto genovese” a Londra non è impresa difficile ma impossibile e fidatevi una ligure non può fare a meno delle sue abitudini culinarie. 
Perciò...Facis de necessitate virtutem!